Istruzioni per non commettere errori

[vc_row][vc_column][vc_cta h2=”Scegli le tue Noi2. ” color=”orange” add_button=”bottom” btn_title=”Shop” btn_color=”orange” btn_link=”url:https%3A%2F%2Fwww.calzenoi2.com%2Fshop%2F|title:Dicono%20Di%20Noi||”]Cerca il tuo modello preferito: in fantasia o in tinta unita, in filo di Scozia o in caldo cotone…e approfitta delle offerte…[/vc_cta][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Se ti stai chiedendo come si lavano le calze Noi2 in lavatrice in modo impeccabile, qui ci sono alcuni consigli utili sulla temperatura e la centrifuga. Se non te lo sei mai chiesto, può darsi che tu stia sbagliando qualcosa… Lo dico perché a volte, complice la fretta e la distrazione, tralasciamo un elemento fondamentale nella cura dei capi che acquistiamo. Prendendo in prestito una celebre frase di Nanni Moretti “Le parole sono importanti”, potremmo riformularla così: “Le parole sono importanti, ma anche le etichette non scherzano!”.

Il post potrebbe finire poche frasi più in là, dopo la solita tiritera di raccomandazioni e istruzioni d’uso. Ma noi come al solito facciamo le cose alla nostra maniera… Qui ci sono tante donne, e probabilmente pochissime hanno voglia di leggere cose che fanno parte del loro DNA. Ma se sei uomo e magari vivi da solo, o hai messo su casa con la compagna, forse potresti avere qualche lacuna in fatto di centrifughe e dintorni. Quindi per voi amici maschi, e per tutte le donne curiose, ho deciso di raccontare cosa è successo a un nostro cliente la settimana scorsa.

Il caso di un nostro cliente

Riceviamo il suo messaggio: dopo 15/20 lavaggi, due paia di calze su tre hanno riportato danni all’etichetta che contiene la calamita, con fuoriuscita della stessa. Un fatto mai successo nemmeno a noi… E dire che le abbiamo lavate e rilavate sottoponendole a prove estreme! Andrea (gran chiacchierone) si è ammutolito senza riuscire a darsi una spiegazione. Fino a quando decidiamo di chiedere una foto, che purtroppo conferma l’accaduto. ALT! Fermate il mondo (e le centrifughe!). A questo punto chiamiamo il cliente per capire meglio.

Prima, però, ti chiedo di guardare questa immagine.

Etichetta-lavaggi.jpg

Questa è l’etichetta che avvolge le nostre calze e tecnicamente è detta cavallotto.

I 5 simboli in basso vogliono dire diverse cose. Vediamoli uno per uno.

lavaggio-30°.jpg

 

Gli abiti contrassegnati da questa icona possono essere lavati in lavatrice; bisogna tuttavia prestare attenzione alla temperatura massima consigliata indicata in gradi centigradi proprio nella figura. Di solito, le istruzioni di lavaggio riportano le seguenti possibilità: 30°, 40°, 60°, 90° (più raramente appaiono 50° e 70°).

Non-candeggiare.jpg

 

Non candeggiare in nessun caso.

 

Non-stirare.jpg

 

Per via di un tessuto particolarmente delicato o di una stampa, non è possibile stirare l’indumento.

 

non-lavaggio-a-secco.jpg

 

Non è consentito il lavaggio a secco.

 

No-asciugatrice.jpg

 

Capo non adatto all’asciugatrice.

 

Il cavallotto con le istruzioni di lavaggio va rimosso per indossare l’indumento. Ma una sbirciatina bisognerebbe sempre dargliela. Se ci sono dei simboli, vorranno dirci qualcosa… Questi simboli sono uno strumento prezioso in generale, ma in modo speciale nel caso delle nostre calze, perché l’elemento calamita fa tutta la differenza del mondo. E averne cura nel modo corretto è fondamentale per prolungare la vita delle antispaiamento.

Cosa è successo

Riprendendo la storia, ti dicevo che così su due piedi (è il caso di dirlo) non riuscivamo a capire cosa potesse essere successo per ridurre le etichette a due cenci rosicchiati da un topo. Poi abbiamo parlato al telefono con l’amico in questione e il mistero si è svelato: per 3 mesi quelle povere calze sono state lavate senza tenere conto delle indicazioni sulla temperatura, generando il “disastro”. Le calze sono finite per ben 15, 20 volte in lavaggi a 60° C a 1200 giri di centrifuga…

Cosa ha provocato l’erosione delle etichette

Questa storia dimostra 2 cose: la prima è che parlare con voi è sempre un privilegio. Qualsiasi sia la natura della chiamata, è bellissimo poterci confrontare apertamente sulla vostra esperienza di acquisto, per poi passare spontaneamente a darci del tu. La seconda cosa interessante è questa: nonostante la “brutalità” del trattamento, il filato delle calze è ancora integro, a testimonianza della qualità e della manifattura.

Cosa ha eroso le etichette fino a bucarle? Tre fattori:

  • l’elevata temperatura che ne ha indebolito il tessuto,
  • l’attrito eccessivo fra etichetta e calamita durante i giri vorticosi nel cestello,
  • l’enorme tensione subita dal tessuto interno delle etichette.

Le calamite non si separano in fase di centrifuga (come puoi leggere dai nostri test qui 👉 Test), e allora succede che lo stress del lavaggio estremo tira e consuma l’etichetta fino a romperla, liberando la calamita. Ringraziamo questo gentile signore per aver spinto così al limite il sistema, seppur involontariamente. Perché noi non avevamo osato lavare per più di 2 o 3 volte queste calze a 1200 giri. E invece abbiamo scoperto che possono resistere ben 20 volte in queste condizioni. Incredibile!

Quale programma devi usare per il lavaggio in lavatrice

Quindi, alla fine, che programma è meglio usare per lavare in lavatrice le nostre calze? Tieni conto che le lavatrici moderne non lasciano grande possibilità di manovra e, quindi, di errore. Impostando il programma per il tipo di tessuto, ad esempio cotone o lana, viene impostata in automatico la temperatura migliore. In ogni caso, le indicazioni sono queste:

– Temperatura 0° C: è il lavaggio a freddo per i super delicati, ad esempio per la lana e la seta;
– Temperatura 30°-40° C: indumenti sintetici e di cotone colorati o poco sporchi, i pantaloni sportivi, le camicie e l’intimo, comprese le calze Noi2;
– Temperatura 60° C: indumenti sintetici e di cotone molto sporchi, certi jeans spessi, lenzuola, asciugamani, tovaglie. Inoltre, capi che richiedono alte temperature per una pulizia ottimale, come i tappeti del bagno (se hanno i gommini antiscivolo meglio a 40° C) o gli strofinacci della cucina;
– Temperatura 90° C: da usare pochissimo per i consumi elevati di acqua e elettricità che comporta e perché scolorisce i tessuti. I capi molto sporchi vengono perfettamente puliti a 60° C.

La centrifuga

Passiamo alla velocità della centrifuga, che come ho detto prima è l’altro fattore implicato in questa vicenda, oltre alla temperatura. La centrifuga serve a ridurre i tempi di asciugatura del bucato appena lavato. Anche qui, in linea generale, è la macchina ad impostare autonomamente il numero di giri della centrifuga in funzione del tipo di programma selezionato, lasciandoti poche opzioni di scelta.

Le lavatrici in genere hanno centrifughe che vanno da 400 giri per i capi delicati fino a 1000-1200 giri per il bucato ad alte temperature. Dimmi che non usi più di 800 giri di centrifuga quando lavi le calze e il bucato intimo, ti prego! Fra l’altro la tecnologia avanza e so che esiste qualche modello di lavatrice che spicca il volo fino a 1600 giri. E allora altro che calzini spaiati! Qui si rischia la smaterializzazione…

Riepiloghiamo

Le nostre calze sono di alta qualità, e meritano di non essere maltrattate. La loro durata può variare in base al lavaggio e alla cura.

Per tutti i nostri modelli raccomandiamo una temperatura di lavaggio di 30° C con non più di 800 giri di centrifuga al minuto.

Anche se le nostre calze sono robuste, durano più a lungo se eviti l’asciugatrice.

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